Sallustio: Bellum Iugurthinum, 96

Igitur Sulla, uti supra dictum est, postquam in Africam atque in castra Mari cum equitatu venit, rudis antea et ignarus belli, sollertissimus omnium in paucis tempestatibus factus est. Ad hoc milites benigne appellare, multis rogantibus, aliis per se ipse dare beneficia, inuitus accipere, sed ea properantius quam aes mutuum reddere, ipse ab nullo repetere, magis id laborare, ut illi quam plurimi deberent, ioca atque seria cum humillimis agere, in operibus, in agmine atque ad vigilias multus adesse, neque interim, quod praua ambitio solet, consulis aut cuiusquam boni famam laedere, tantummodo neque consilio neque manu priorem alium pati, plerosque antevenire. Quibus rebus et artibus brevi Mario militibusque carissimus factus.

1 commento:

  1. 1 Silla, dunque, come ho già detto, dopo che approdò in Africa e con
    la cavalleria raggiunse il campo di Mario, in poco tempo, sebbene non
    avesse né conoscenze né esperienza di arte militare, divenne il più abile
    di tutti. 2 In più, sapeva trattare amichevolmente i soldati; concedeva
    favori ai molti che glieli chiedevano e ad altri di sua spontanea volontà,
    li accettava malvolentieri, ma li restituiva più in fretta del denaro
    avuto in prestito; lui, per contro, non chiedeva nulla in cambio e si dava
    piuttosto da fare perché il maggior numero possibile di persone dovesse
    qualcosa a lui; sapeva scherzare e parlare seriamente con i più umili. 3
    Prendeva parte attiva ai lavori, alle marce e ai turni di guardia, senza
    mai sparlare, secondo il comportamento tipico della bassa ambizione, del
    console o di qualunque altra persona stimata; solo non sopportava che un
    altro lo superasse in accortezza e valore, e del resto era superiore quasi
    a tutti. 4 Questa condotta e queste qualità lo resero in breve tempo molto
    caro a Mario e ai soldati.

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