Sallustio: Bellum Iugurthinum, 95

Ceterum, dum ea res geritur, L. Sulla quaestor cum magno equitatu in castra venit, quos uti ex Latio et a sociis cogeret, Romae relictus erat. Sed quoniam nos tanti viri res admonuit, idoneum visum est de natura cultuque eius paucis dicere. Neque enim alio loco de Sullae rebus dicturi sumus et L. Sisenna, optime et diligentissime omnium, qui eas res dixere, persecutus, parum mihi libero ore locutus videtur. Igitur Sulla gentis patriciae nobilis fuit, familia prope iam extincta maiorum ignavia, litteris Graecis atque Latinis iuxta [atque doctissime] eruditus, animo ingenti, cupidus voluptatum, sed gloriae cupidior; otio luxuriose esse, tamen ab negotiis numquam voluptas remorata, nisi quod de uxore potuit honestius consuli; facundus, callidus et amicitia facilis, ad simulanda negotia altitudo ingeni incredibilis, multarum rerum ac maxime pecuniae largitor. Atque illi felicissimo omnium ante civilem victoriam numquam super industriam fortuna fuit, multique dubitauere, fortior an felicior esset. Nam postea quae fecerit, incertum habeo pudeat an pigeat magis disserere.

1 commento:

  1. 1 Mentre si svolgono questi fatti, giunge al campo il questore Lucio
    Silla con un grosso contingente di cavalieri: era stato lasciato a Roma
    per reclutarli nel Lazio e fra gli alleati. 2 Dato che l'argomento ci ha
    portato a menzionare un personaggio di tale rilievo, mi è parso opportuno
    spendere poche parole sul suo carattere e sulla sua condotta. Non avrò
    infatti altra occasione per parlare delle imprese di Silla e d'altra
    parte, Lucio Sisenna, che fra quanti le narrarono, le trattò nel modo
    migliore e più accurato, non ne ha parlato, mi sembra, con sufficiente
    imparzialità.
    3 Silla, dunque, era di nobile gente patrizia, di famiglia quasi
    completamente decaduta per l'inettitudine dei suoi antenati. Fu
    profondissimo conoscitore delle lettere latine e parimenti di quelle
    greche; uomo d'animo grande, amava i piaceri, ma ancor più la gloria.
    Benché fosse dissoluto nell'ozio, il piacere non lo distolse mai dai suoi
    doveri, anche se nella vita coniugale avrebbe potuto comportarsi più
    decorosamente. Era eloquente, astuto, disponibile con gli amici,
    assolutamente imperscrutabile quando doveva dissimulare, prodigo di molte
    cose, ma soprattutto di denaro. 4 Prima della vittoria nella guerra civile
    fu il più fortunato degli uomini, ma la fortuna non fu mai superiore alla
    sua energia, sicché molti si sono chiesti se sia stato più valoroso o
    fortunato. Quanto a quello che fece in séguito non so se sia più
    vergognoso o ripugnante parlarne.

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