Sallustio: Bellum Iugurthinum, 109

Igitur Sulla respondit se pauca coram Aspare locuturum, cetera occulte nullo aut quam paucissimis praesentibus. Simul edocet, quae sibi responderentur. Postquam, sicuti voluerat, congressi, dicit se missum a consule venisse quaesitum ab eo, pacem an bellum agitaturus foret. Tum rex, uti praeceptum fuerat, post diem decimum redire iubet, ac nihil etiam nunc decrevisse, sed illo die reponsurum. Deinde ambo in sua castra digressi. Sed ubi plerumque noctis processit, Sulla a Boccho occulte accersitur. Ab utroque tantummodo fidi interpretes adhibentur, praeterea Dabar internuntius, sanctus vir et ex sententia ambobus. Ac statim sic rex incipit:

1 commento:

  1. 1 Silla rispose dunque che in presenza di Aspar avrebbe fatto solo
    brevi proposte; il resto lo avrebbe discusso in segreto con il re, senza
    alcun testimone o tutt'al più alla presenza di pochissime persone. Nello
    stesso tempo suggerisce quali risposte gli si devono dare. 2 Quando
    avvenne l'incontro nella maniera da lui predisposta, Silla disse che era
    stato inviato dal console per sapere da lui se voleva fare la pace o la
    guerra. 3 Allora il re, come era stato convenuto, lo invita a tornare dopo
    dieci giorni: fino a quel momento non aveva ancora preso alcuna decisione,
    ma quel giorno gli avrebbe dato una risposta. Ciascuno ritornò, poi, al
    suo campo. 4 Ma quando fu notte avanzata, Silla fu segretamente convocato
    da Bocco. Si servono entrambi soltanto di interpreti fidati, nonché della
    mediazione di Dabar, uomo degno della massima fiducia e gradito a
    entrambi. Sùbito il re cominciò così:

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