Sallustio: Bellum Iugurthinum, 108

Ibi cum Boccho Numida quidam Aspar nomine multum et familiariter agebat, praemissus ab Iugurtha, postquam Sullam accitum audierat, orator et subdole speculatum Bocchi consilia; praeterea Dabar, Massugradae filius, ex gente Masinissae, ceterum materno genere impar--nam pater eius ex concubina ortus erat--, Mauro ob ingeni multa bona carus acceptusque. Quem Bocchus fidum esse Romanis multis ante tempestatibus expertus ilico ad Sullam nuntiatum mittit: paratum sese facere quae populus Romanus vellet; colloquio diem locum tempus ipse deligeret, neu Iugurthae legatum pertimesceret; consulto sese omnia illo integra habere, quo res communis licentius gereretur; nam ab insidiis eius aliter caueri nequiuisse. Sed ego comperior Bocchum magis Punica fide quam ob ea, quae praedicabat, simul Romanos et Numidam spe pacis attinuisse multumque cum animo suo voluere solitum, Iugurtham Romanis an illi Sullam traderet; libidinem aduersum nos, metum pro nobis suasisse.

1 commento:

  1. 1 Vi era qui un Numida di nome Aspar, che intratteneva rapporti di
    grande familiarità con Bocco. Giugurta, dopo aver saputo dell'invito
    rivolto a Silla, lo aveva mandato in veste di ambasciatore e con il
    compito di spiare accortamente le mosse di Bocco. C'era, inoltre, Dabar,
    figlio di Massugrada, della stirpe di Massinissa, ma meno nobile per parte
    materna, perché suo padre era figlio di una concubina: era un uomo molto
    ben voluto dal Mauro per le sue notevoli doti di intelligenza. 2 Bocco,
    che già in molte occasioni aveva sperimentato la sua lealtà nei riguardi
    dei Romani, lo manda sùbito da Silla per dichiarargli la sua disponibilità
    a eseguire la volontà del popolo romano. Suggerisce che Silla scelga il
    giorno, il luogo e l'ora per l'incontro, senza timore dell'inviato di
    Giugurta. Di proposito ha voluto mantenere immutati i suoi rapporti col
    Numida, per poter trattare più liberamente dei comuni interessi; non c'era
    altro modo per proteggersi dalle trame di Giugurta. 3 In realtà, per
    quanto mi è dato sapere, Bocco tenne in sospeso sia il Romano che il
    Numida con promesse di pace, più per una doppiezza tipicamente punica che
    per i motivi accampati ufficialmente e, in cuor suo, continuò a lungo a
    chiedersi se consegnare Giugurta ai Romani o Silla a Giugurta;
    istintivamente era contro di noi, ma la sua paura era a nostro favore.

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