Storie Libro I, 99
1 ταῦτα μὲν δὴ ὁ Δηιόκης ἑωυτῷ τε ἐτείχεε καὶ περὶ τὰ ἑωυτοῦ οἰκία, τὸν δὲ ἄλλον δῆμον πέριξ ἐκέλευε τὸ τεῖχος οἰκέειν. οἰκοδομηθέντων δὲ πάντων κόσμον τόνδε Δηιόκης πρῶτος ἐστὶ ὁ καταστησάμενος, μήτε ἐσιέναι παρὰ βασιλέα μηδένα, δι᾽ ἀγγέλων δὲ πάντα χρᾶσθαι, ὁρᾶσθαι τε βασιλέα ὑπὸ μηδενός, πρός τε τούτοισι ἔτι γελᾶν τε καὶ ἀντίον πτύειν καὶ ἅπασι εἶναι τοῦτό γε αἰσχρόν. 2 ταῦτα δὲ περὶ ἑωυτὸν ἐσέμνυνε τῶνδε εἵνεκεν, ὅκως ἂν μὴ ὁρῶντες οἱ ὁμήλικες, ἐόντες σύντροφοί τε ἐκείνῳ καὶ οἰκίης οὐ φλαυροτέρης οὐδὲ ἐς ἀνδραγαθίην λειπόμενοι, λυπεοίατο καὶ ἐπιβουλεύοιεν, ἀλλ᾽ ἑτεροῖός σφι δοκέοι εἶναι μὴ ὁρῶσι.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Queste opere murarie Deioce le faceva costruire per sé e intorno alla propria reggia; al resto del popolo ordinò di abitare all'esterno delle mura. Ultimati i lavori, Deioce stabilì, e fu il primo a farlo, il seguente regolamento: a nessuno era consentito presentarsi direttamente al re, ogni comunicazione doveva avvenire tramite araldi, il re non poteva essere visto da nessuno; inoltre era vietato a tutti, come atto indecoroso, anche ridere e sputare in sua presenza. Cercava di rendere solenne tutto ciò che lo circondava, affinché i suoi antichi compagni, cresciuti con lui e non certo a lui inferiori per capacità personali o per nobiltà di nascita, non finissero, vedendolo, per irritarsi contro di lui e non gli cospirassero contro; anzi non vedendolo lo avrebbero sempre considerato diverso da loro.
RispondiElimina