Sallustio: De Catilinae coniuratione, 22

Fuere ea tempestate, qui dicerent Catilinam oratione habita, cum ad ius iurandum popularis sceleris sui adigeret, humani corporis sanguinem vino permixtum in pateris circumtulisse: inde cum post exsecrationem omnes degustavissent, sicuti in sollemnibus sacris fieri consuevit, aperuisse consilium suum; atque eo ita fecisse, quo inter se fidi magis forent alius alii tanti facinoris conscii. Nonnulli ficta et haec et multa praeterea existumabant ab iis, qui Ciceronis invidiam, quae postea orta est, leniri credebant atrocitate sceleris eorum, qui poenas dederant. Nobis ea res pro magnitudine parum comperta est.

1 commento:

  1. In quel tempo alcuni dissero che Catilina, tenuto il discorso, al momento
    di far prestare giuramento ai complici del suo delitto, avesse fatto
    circolare coppe di sangue umano misto a vino; poi, quando tutti l'ebbero
    gustato dopo la formula del giuramento, come si usa nei sacrifici solenni,
    allora svelò il suo piano, dicendo che aveva fatto ciò per rendere tutti
    reciprocamente più fedeli, complici l'uno dell'altro in tale delitto.
    Alcuni ritenevano che questa e molte altre cose fossero un'invenzione di
    coloro che credevano di attenuare l'ostilità verso Cicerone, che poi
    sorse, con l'atroce misfatto dei giustiziati. A me sembra che la cosa, per
    la sua gravità, non sia stata abbastanza dimostrata.

    RispondiElimina