Cato Maior de Senectute, 50

Quid in levioribus studiis, sed tamen acutis? Quam gaudebat bello suo Punico Naevius! quam Truculento Plautus, quam Pseudolo! Vidi etiam senem Livium; qui, cum sex aniis ante quam ego natus sum fabulam docuisset Centone Tuditanoque consulibus, usque ad adulescentiam meam processit aetate. Quid de P. Licini Crassi et pontifici et civilis iuris studio loquar aut de huius P. Scipionis qui his paucis diebus pontifex maximus factus est? Atque eos omnis, quos commemoravi, his studiis flagrantis senes vidimus. M. vero Cethegum, quem recte 'Suadae medullam' dixit Ennius, quanto studio exerceri in dicendo videbamus etiam senem! Quae sunt igitur epularum aut ludorum aut scortorum voluptates cum his voluptatibus comparandae? Atque haec quidem studia doctrinae, quae quidem prudentibus et bene institutis pariter cum aetate crescunt, ut honestum illud Solonis sit, quod ait versiculo quodam, ut ante dixi, senescere se multa in dies addiscentem, qua voluptate animi nulla certe potest esse maior.

1 commento:

  1. E non è lo stesso per interessi
    più leggeri, ma pur sempre profondi? Che gioia provava Nevio per la sua
    Guerra Punica! Che gioia Plauto per il Truculento e per lo Pseudolo! Ho
    visto anche Livio, ormai vecchio: allestì un dramma sei anni prima della
    mia nascita, quando erano consoli Centone e Tuditano, e visse sino alla
    mia giovinezza. E la passione per il diritto pontificale e civile mostrata
    da Publio Licinio Crasso o dal nostro Publio Scipione, eletto pontefice
    massimo proprio in questi giorni? Tutti gli uomini che ho ricordato li
    abbiamo visti, da vecchi, accendersi per queste attività. Prendiamo Marco
    Cetego, a ragione definito da Ennio «midollo della Persuasione», con che
    passione lo vedevamo esercitarsi nell'eloquenza anche da vecchio! E
    allora, quali piaceri procurati da festini, giochi e prostitute sono
    paragonabili a questi piaceri? Voglio dire, appunto, all'amore del sapere
    che cresce di pari passo con l'età nelle persone di senno e di cultura?
    Ecco perché è degno di lode il versetto, che ho già citato, in cui Solone
    afferma di invecchiare imparando ogni giorno molte cose. Non può esistere
    piacere più grande di quello intellettuale.

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