Tacito: De origine et situ Germanorum (Germania), 11
De minoribus rebus principes consultant; de maioribus omnes, ita tamen, ut ea quoque, quorum penes plebem arbitrium est, apud principes pertractentur. Coeunt, nisi quid fortuitum et subitum incidit, certis diebus, cum aut incohatur luna aut impletur; nam agendis rebus hoc auspicatissimum initium credunt. Nec dierum numerum, ut nos, sed noctium computant. Sic constituunt, sic condicunt: nox ducere diem videtur. Illud ex libertate vitium, quod non simul nec ut iussi conveniunt, sed et alter et tertius dies cunctatione coeuntium absumitur. Ut turbae placuit, considunt armati. Silentium per sacerdotes, quibus tum et coercendi ius est, imperatur. Mox rex vel princeps, prout aetas cuique, prout nobilitas, prout decus bellorum, prout facundia est, audiuntur, auctoritate suadendi magis quam iubendi potestate. Si displicuit sententia, fremitu aspernantur; sin placuit, frameas concutiunt. Honoratissimum adsensus genus est armis laudare.
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Sulle questioni di minore importanza decidono i capi, su quelle più
RispondiEliminaimportanti, tutti; comunque, anche quelle di cui è arbitro il popolo
subiscono un preventivo esame da parte dei capi. Si radunano, tranne casi
di improvvisa emergenza, in giorni particolari, nel novilunio o nel
plenilunio, perché credono che siano i periodi più favorevoli per prendere
iniziative. Non contano il tempo, come noi, per giorni, ma per notti; con
tale criterio fissano date, così si accordano: per loro è la notte che
guida il giorno. Dal loro spirito di libertà deriva questo inconveniente,
che non si presentano alle riunioni contemporaneamente, come dietro
comando, ma perdono due o tre giorni per l'attesa dei partecipanti. Quando
la massa dei convenuti lo ritiene opportuno, siedono in assemblea, armati.
Il silenzio viene imposto dai sacerdoti che, in quelle occasioni, hanno
anche il potere di reprimere. Quindi prendono la parola i re o i capi,
secondo l'età, la nobiltà, la gloria militare e l'abilità oratoria e li
stanno ad ascoltare più per l'autorevolezza che hanno nel persuadere che
per l'autorità. Se le idee espresse non piacciono, manifestano
disapprovazione con mormorii; se invece piacciono, battono insieme le
framee: il plauso espresso con le armi è il più onorevole.