Storie / Libro II, 64
1 καὶ τὸ μὴ μίσγεσθαι γυναιξὶ ἐν ἱροῖσι μηδὲ ἀλούτους ἀπὸ γυναικῶν ἐς ἱρὰ ἐσιέναι οὗτοι εἰσὶ οἱ πρῶτοι θρησκεύσαντες. οἱ μὲν γὰρ ἄλλοι σχεδὸν πάντες ἄνθρωποι, πλὴν Αἰγυπτίων καὶ Ἑλλήνων, μίσγονται ἐν ἱροῖσι καὶ ἀπὸ γυναικῶν [ἀνιστάμενοι] ἄλουτοι ἐσέρχονται ἐς ἱρόν, νομίζοντες ἀνθρώπους εἶναι κατά περ τὰ ἄλλα κτήνεα·2 καὶ γὰρ τὰ ἄλλα κτήνεα ὁρᾶν καὶ ὀρνίθων γένεα ὀχευόμενα ἔν τε τοῖσι νηοῖσι τῶν θεῶν καὶ ἐν τοῖσι τεμένεσι· εἰ ὦν εἶναι τῷ θεῷ τοῦτο μὴ φίλον, οὐκ ἂν οὐδὲ τὰ κτήνεα ποιέειν. οὗτοι μέν νυν τοιαῦτα ἐπιλέγοντες ποιεῦσι ἔμοιγε οὐκ ἀρεστά·
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1) Gli Egiziani furono i primi a prescrivere di non unirsi a donne nei santuari, e di non entrarvi, se si fossero uniti, senza essersi lavati. Quasi tutti gli altri uomini, all’infuori degli Egiziani e degli Elleni, si uniscono a donne nei santuari, e quando si levano dal loro letto entrano in un santuario senza essersi lavati. Ritengono che per gli uomini sia come per gli animali. 2) Vedono che gli animali e le diverse specie di uccelli si accoppiano nei templi degli Dei e nei recinti sacri, e pensano che, se ciò spiacesse alle divinità, nemmeno gli animali si comporterebbero così. Da simili considerazioni deriva una condotta che io disapprovo.
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