De bello Gallico / Libro VII, 51

Nostri, cum undique premerentur, XLVI centurionibus amissis deiecti sunt loco. Sed intolerantius Gallos insequentes legio decima tardavit, quae pro subsidio paulo aequiore loco constiterat. Hanc rursus XIII legionis cohortes exceperunt, quae ex castris minoribus eductae cum Tito Sextio legato ceperant locum superiorem. Legiones, ubi primum planitiem attigerunt, infestis contra hostes signis constiterunt. Vercingetorix ab radicibus collis suos intra munitiones reduxit. Eo die milites sunt paulo minus septingenti desiderati.

1 commento:

  1. I nostri, pressati da ogni lato, vennero respinti e persero quarantasei centurioni. Ma i Galli che si erano lanciati all'inseguimento con troppa foga, li frenò la decima legione, che era schierata di rincalzo in una zona un po' più pianeggiante. A sua volta, la decima ricevette sostegno dalle coorti della tredicesima, che aveva lasciato il campo minore con il legato T. Sestio e si era attestata su un rialzo. Le legioni, non appena raggiunsero la pianura, volsero le insegne contro il nemico e presero posizione. Vercingetorige chiamò entro le fortificazioni i suoi, che si erano spinti fino ai piedi del colle. Quel giorno le nostre perdite sfiorarono i settecento uomini.

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