Storie Libro I, 44

1 ὁ δὲ Κροῖσος τῳ θανάτῳ τοῦ παιδὸς συντεταραγμένος μᾶλλον τι ἐδεινολογέετο ὅτι μιν ἀπέκτεινε τὸν αὐτὸς φόνου ἐκάθηρε· 2περιημεκτέων δὲ τῇ συμφορῇ δεινῶς ἐκάλεε μὲν Δία καθάρσιον μαρτυρόμενος τὰ ὑπὸ τοῦ ξείνου πεπονθὼς εἴη ἐκάλεε δὲ ἐπίστιόν τε καὶ ἑταιρήιον, τὸν αὐτὸν τοῦτον ὀνομάζων θεόν, τὸν μὲν ἐπίστιον καλέων, διότι δὴ οἰκίοισι ὑποδεξάμενος τὸν ξεῖνον φονέα τοῦ παιδὸς ἐλάνθανε βόσκων, τὸν δὲ ἑταιρήιον, ὡς φύλακα συμπέμψας αὐτὸν εὑρήκοι πολεμιώτατον.

1 commento:

  1. Creso, sconvolto dalla morte del figlio, fu ancora più dispiaciuto per il fatto che a ucciderlo era stato l'uomo da lui purificato da un omicidio. Prostrato dalla sciagura, invocava con rabbia Zeus Purificatore, chiamandolo a testimone di ciò che aveva sofferto per mano del suo ospite, e lo invocava come protettore del focolare e dell'amicizia, sempre lo stesso dio ma con attributi diversi: in quanto protettore del focolare perché, avendo accolto nella propria casa lo straniero, senza saperlo aveva dato da mangiare all'uccisore di suo figlio, in quanto protettore dell'amicizia perché lo aveva inviato come difensore e se lo ritrovava ora odiosissimo nemico.

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