Storie Libro I, 213
1 Κῦρος μὲν ἐπέων οὐδένα τούτων ἀνενειχθέντων ἐποιέετο λόγον· ὁ δὲ τῆς βασιλείης Τομύριος παῖς Σπαργαπίσης, ὥς μιν ὅ τε οἶνος ἀνῆκε καὶ ἔμαθε ἵνα ἦν κακοῦ, δεηθεὶς Κύρου ἐκ τῶν δεσμῶν λυθῆναι ἔτυχε, ὡς δὲ ἐλύθη τε τάχιστα καὶ τῶν χειρῶν ἐκράτησε, διεργάζεται ἑωυτόν.
Queste parole furono riferite a Ciro, ma lui non le prese in considerazione. Il figlio della regina Tomiri, Spargapise, quando svanirono i fumi del vino e si rese conto della sua sciagurata situazione, pregò Ciro di essere liberato dalle catene e l'ottenne, ma come fu sciolto e padrone delle sue mani si suicidò. Così morì Spargapise.
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