Sallustio: De Catilinae coniuratione, 45
His rebus ita actis constituta nocte, qua profiscerentur, Cicero per legatos cuncta edoctus L. Valerio Flacco et C. Pomptino praetoribus imperat, ut in ponte Mulvio per insidias Allobrogum comitatus deprehendant. Rem omnem aperit, cuius gratia mittebantur; cetera, uti facto opus sit, ita agant, permittit. Illi, homines militares, sine tumultu praesidiis conlocatis, sicuti praeceptum erat, occulte pontem obsidunt. Postquam ad id loci legati cum Volturcio venerunt et simul utrimque clamor exortus est, Galli cito cognito consilio sine mora praetoribus se tradunt; Volturcius primo cohortatus ceteros gladio se a multitudine defendit, deinde, ubi a legatis desertus est, multa prius de salute sua Pomptinum obtestatus, quod ei notus erat, postremo timidus ac vitae diffidens velut hostibus sese praetoribus dedit.
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Ciò fatto, e fissata la notte in cui gli Allobrogi partissero, Cicerone,
RispondiEliminainformato di tutto dagli ambasciatori, ordina ai pretori L. Valerio Flacco
e G. Pontino di arrestare in un agguato sul ponte Milvio la compagnia
degli Allobrogi. Rivela loro tutta l'operazione per cui erano mandati; in
quanto al resto, permette loro di agire secondo la necessità delle
circostanze. Essi, uomini di guerra, disposti in silenzio i loro soldati,
come era stato loro ordinato, bloccano segretamente il ponte. Dopo che gli
ambasciatori con Volturcio giunsero in quel luogo e insieme dalle due
parti sorse un clamore, i Galli, subito riconosciuto il piano, senza
indugio si consegnano ai pretori. Volturcio dapprima esortò gli altri con
la spada e si difese dalla massa; poi, come fu abbandonato dagli
ambasciatori, prima supplicò molto per la sua salvezza Pontino, poiché era
da lui conosciuto, infine, tremante e disperando della vita, si consegnò
ai pretori come a nemici.