Sallustio: De Catilinae coniuratione, 24
Igitur comitiis habitis consules declarantur M. Tullius et C. Antonius. Quod factum primo popularis coniurationis concusserat. Neque tamen Catilinae furor minuebatur, sed in dies plura agitare: arma per Italiam locis opportunis parare, pecuniam sua aut amicorum fide sumptum mutuam Faesulas ad Manlium quendam portare, qui postea princeps fuit belli faciundi. Ea tempestate plurumos cuiusque generis homines adscivisse sibi dicitur, mulieres etiam aliquot, quae primo ingentis sumptus stupro corporis toleraverant, post, ubi aetas tantummodo quaestui neque luxuriae modum fecerat, aes alienum grande conflaverant. Per eas se Catilina credebat posse servitia urbana sollicitare, urbem incendere, viros earum vel adiungere sibi vel interficere.
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Dunque, tenute le elezioni, sono proclamati consoli M. Tullio e G.
RispondiEliminaAntonio: ciò che aveva vibrato un primo colpo alla congiura. Ma tuttavia
il furore di Catilina non ne era sminuito, bensì ogni giorno di più
incalzava, depositava per tutta l'Italia armi in luoghi appropriati,
portava a Fiesole, ad un certo Manlio, che fu poi il primo a dichiararsi
per la guerra, denaro improntato sulla sua parola o su quella dei suoi
amici. In quel tempo si dice che a Catilina si fossero associati uomini
d'ogni risma, e anche donne che prima avevano sostenuto grandi spese
facendo commercio del proprio corpo, e che poi, quando l'età aveva
diminuito soltanto i guadagni, ma non il lusso, avevano contratto debiti
enormi. Per mezzo loro, Catilina credeva di poter sollevare gli schiavi
urbani, o incendiare la città, e alleare a sé oppure uccidere i loro
sposi.