Cato Maior de Senectute 81

Atqui dormientium animi maxime declarant divinitatem suam; multa enim, cum remissi et liberi sunt, futura prospiciunt. Ex quo intellegitur quales futuri sint, cum se plane corporis vinculis relaxaverint. Qua re, si haec ita sunt, sic me colitote,' inquit, 'ut deum; sin una est interiturus animus cum corpore, vos tamen, deos verentes, qui hanc omnem pulchritudinem tuentur et regunt, memoriam nostri pie inviolateque servabitis.'

1 commento:

  1. E ancora vedete che
    niente assomiglia alla morte come il sonno: ebbene, l'anima di chi dorme
    manifesta nel modo migliore la sua natura divina: rilassata e libera,
    infatti, prevede molte cose future. Da ciò si capisce come sarà l'anima
    una volta che si sia liberata dai legami con il corpo. Perciò, se le cose
    stanno così, onoratemi», afferma, «come un dio. Se invece l'anima deve
    perire con il corpo, voi, tuttavia, rispettosi degli dèi che custodiscono
    e reggono tutto questo splendore, conserverete il ricordo di me con
    devozione e rispetto.» Così Ciro prima di morire. Se siete d'accordo,
    guardiamo agli esempi di casa nostra.

    RispondiElimina