Cato Maior de Senectute 7

Cato. Faciam, ut potero, Laeli. Saepe enim interfui querellis aequalium meorum -- pares autem, vetere proverbio, cum paribus facillime congregantur--quae C. Salinator, quae Sp. Albinus, homines consulares nostri fere aequales, deplorare solebant, tum quod voluptatibus carerent sine quibus vitam nullam putarent, tum quod spernerentur ab eis, a quibus essent coli soliti. Qui mihi non id videbantur accusare, quod esset accusandum. Nam si id culpa senectutis accideret, eadem mihi usu venirent reliquisque omnibus maioribus natu, quorum ego multorum cognovi senectutem sine querella, qui se et libidinum vinculis laxatos esse non moleste ferrent nec a suis despicerentur. Sed omnium istius modi querellarum in moribus est culpa, non in aetate. Moderati enim et nec difficiles nec inhumani senes tolerabilem senectutem agunt; importunitas autem et inhumanitas omni aetati molesta est.

2 commenti:

  1. M. Battaglia06 dicembre, 2010

    CATONE.
    Ed io mi accingo alla meglio che potrò. Fra coloro a me pari d’età (gli eguali con gli eguali, dice un antico proverbio, conversano facilmente insieme) spesse volte m’avvenne udire lamentanze, le quali da Cajo Salinatore e Spurio Albino, personaggi consolari miei coetanei, erano biasimate; che fossero, cioè, ormai costretti di astenersi dai piaceri, senza di cui sembrava loro insipida la vita: né essere tenuti in conto presso loro, da cui per lo passato venivano corteggiati.
    Del che, mi sembra, che nel rovesciarne la colpa sulla vecchiezza, fossero costoro fuori di via. Conciossiaché, se una simile accusa fosse da lei meritata, io pure del pari avrei dovuto subirne gli effetti, e con me coloro tutti di età più provetta, non pochi dei quali vidi traversare la vecchiezza senza lagnarsi, né trovare molesto il languore degli ardenti desideri, né essi mai venire a noia ai loro amici.
    Ma per chi attentamente osservi, il peccato non sta nell’età, bensì ne’ costumi. L’uomo di modi gentili e cortesi torna piacevole e gradito anche nella vecchiezza, mentre gli importuni ed esigenti sono molesti in qualsiasi stadio della vita.

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  2. CATONE. Farò del mio meglio, Lelio. Spesso, infatti, mi sono trovato
    in mezzo alle lamentele dei miei coetanei - come dice un antico proverbio
    «il simile si accompagna più facilmente al simile» - . Come Caio
    Salinatore, come Spurio Albinio, ex consoli, più o meno miei coetanei, si
    lamentavano ora perché non provavano più quei piaceri senza i quali la
    vita, secondo loro, non era vita, ora perché erano disprezzati da chi,
    prima, li trattava con abituale deferenza! Secondo me non accusavano quel
    che si doveva accusare. Se infatti la vecchiaia fosse responsabile di ciò,
    gli stessi mali patirei io e tutti gli altri anziani; invece ho conosciuto
    molti che non si lamentano di esser vecchi, perché considerano tutt'altro
    che un dispiacere l'essersi liberati dai vincoli delle passioni e non sono
    guardati dall'alto in basso da amici e parenti. Ma responsabile di tutte
    queste lagnanze è il carattere, non l'età: i vecchi equilibrati, che non
    sono difficili né scontrosi, trascorrono una vecchiaia sopportabile.
    L'intrattabilità e la mancanza di cortesia, invece, sono un peso a tutte
    le età.

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