Cato Maior de Senectute, 71

Fructus autem senectutis est, ut saepe dixi, ante partorum bonorum memoria et copia. Omnia autem quae secundum naturam fiunt sunt habenda in bonis. Quid est autem tam secundum naturam quam senibus emori? Quod idem contingit adulescentibus adversante et repugnante natura. Itaque adulescentes mihi mori sic videntur, ut cum aquae multitudine flammae vis opprimitur, senes autem sic, ut cum sua sponte nulla adhibita vi consumptus ignis exstinguitur; et quasi poma ex arboribus, cruda si sunt, vix evelluntur, si matura et cocta, decidunt, sic vitam adulescentibus vis aufert, senibus maturitas; quae quidem mihi tam iucunda est, ut, quo propius ad mortem accedam, quasi terram videre videar aliquandoque in portum ex longa navigatione esse venturus.

1 commento:

  1. Il frutto della vecchiaia, come ho detto più volte, è il
    ricordo e l'abbondanza dei beni conseguiti in passato. Tutto quel che
    avviene secondo natura, poi, va riposto tra i beni: e cosa c'è di più
    naturale, per i vecchi, della morte? Anche ai giovani capita di morire, ma
    allora la natura si oppone alla morte con una strenua resistenza. Quando
    muoiono i giovani, secondo me è come se la forza di una fiamma venisse
    domata da un gran getto d'acqua, ma quando muoiono i vecchi, allora è come
    se un fuoco, già consumato, si spegnesse da solo senza l'intervento di
    nessuna forza esterna. E come i frutti, se acerbi, si strappano a fatica
    dagli alberi, ma se sono maturi e cotti dal sole cadono da soli, così è
    una forza esterna a strappare la vita ai giovani, ai vecchi è la maturità.
    E io amo tanto questa maturità che, più mi avvicino alla morte, e più mi
    sembra quasi di veder terra e di dover entrare finalmente in porto dopo
    lungo navigare.

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