Cato Maior de Senectute, 63

Haec enim ipsa sunt honorabilia quae videntur levia atque communia, salutari, adpeti, decedi, adsurgi, deduci, reduci, consuli; quae et apud nos et in aliis civitatibus, ut quaeque optime morata est, ita diligentissime observantur. Lysandrum Lacedaemonium, cuius modo feci mentionem, dicere aiunt solitum Lacedaemonem esse honestissimum domicilium senectutis: nusquam enim tantum tribuitur aetati, nusquam est senectus honoratior. Quin etiam memoriae proditum est, cum Athenis ludis quidam in theatrum grandis natu venisset, magno consessu locum nusquam ei datum a suis civibus; cum autem ad Lacedaemonios accessisset, qui legati cum essent, certo in loco consederant, consurrexisse omnes illi dicuntur et senem sessum recepisse.

1 commento:

  1. Sono infatti un'attestazione di rispetto gesti in
    apparenza insignificanti e comuni come ricevere il saluto, essere cercati,
    vedere che ti cedono il passo o che si alzano in piedi, essere
    accompagnati e riaccompagnati, essere consultati, abitudini che da noi e
    in altri paesi si osservano con tanto più riguardo quanto più i costumi
    sono giusti. Dicono che lo spartano Lisandro, di cui ho appena fatto
    menzione, ripetesse che Sparta era la più nobile dimora degli anziani: in
    nessun altro paese, infatti, si dà tanta importanza all'età, in nessun
    altro paese la vecchiaia riceve più onori. Anzi, a proposito, si tramanda
    un episodio. Ad Atene, in occasione dei giochi, un uomo di una certa età
    era entrato nel teatro gremito di folla, ma i suoi concittadini non gli
    lasciarono il posto in nessun settore. Quando si avvicinò agli Spartani,
    che, in qualità di ambasciatori, sedevano in posti riservati, si alzarono
    tutti, così si racconta, e lo fecero sedere tra di loro.

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