Storie / Libro II, 86
1 εἰσὶ δὲ οἳ ἐπ᾽ αὐτῷ τούτῳ κατέαται καὶ τέχνην ἔχουσι ταύτην. 2 οὗτοι, ἐπεάν σφι κομισθῇ νεκρός, δεικνύουσι τοῖσι κομίσασι παραδείγματα νεκρῶν ξύλινα, τῇ γραφῇ μεμιμημένα..., καὶ τὴν μὲν σπουδαιοτάτην αὐτέων φασὶ εἶναι τοῦ οὐκ ὅσιον ποιεῦμαι τὸ οὔνομα ἐπὶ τοιούτῳ πρήγματι ὀνομάζειν, τὴν δὲ δευτέρην δεικνύουσι ὑποδεεστέρην τε ταύτης καὶ εὐτελεστέρην, τὴν δὲ τρίτην εὐτελεστάτην· φράσαντες δὲ πυνθάνονται παρ᾽ αὐτῶν κατὰ ἥντινα βούλονταί σφι σκευασθῆναι τὸν νεκρόν. 3οἳ μὲν δὴ ἐκποδὼν μισθῷ ὁμολογήσαντες ἀπαλλάσσονται, οἳ δὲ ὑπολειπόμενοι ἐν οἰκήμασι ὧδε τὰ σπουδαιότατα ταριχεύουσι. πρῶτα μὲν σκολιῷ σιδήρω διὰ τῶν μυξωτήρων ἐξάγουσι τὸν ἐγκέφαλον, τὰ μὲν αὐτοῦ οὕτω ἐξάγοντες, τὰ δὲ ἐγχέοντες φάρμακα· 4 μετὰ δὲ λίθῳ Αἰθιοπικῷ ὀξέι παρασχίσαντες παρὰ τὴν λαπάρην ἐξ ὦν εἷλον τὴν κοιλίην πᾶσαν, ἐκκαθήραντες δὲ αὐτὴν καὶ διηθήσαντες οἴνῳ φοινικηίῳ αὖτις διηθέουσι θυμιήμασι τετριμμένοισι· 5 ἔπειτα τὴν νηδὺν σμύρνης ἀκηράτου τετριμμένης καὶ κασίης καὶ τῶν ἄλλων θυμιημάτων, πλὴν λιβανωτοῦ, πλήσαντες συῤῥάπτουσι ὀπίσω. ταῦτα δὲ ποιήσαντες ταριχεύουσι λίτρῳ κρύψαντες ἡμέρας ἑβδομήκοντα· πλεῦνας δὲ τουτέων οὐκ ἔξεστι ταριχεύειν. 6 ἐπεὰν δὲ παρέλθωσι αἱ ἑβδομήκοντα, λούσαντες τὸν νεκρὸν κατειλίσσουσι πᾶν αὐτοῦ τὸ σῶμα σινδόνος βυσσίνης τελαμῶσι κατατετμημένοισι, ὑποχρίοντες τῷ κόμμι, τῷ δὴ ἀντὶ κόλλης τὰ πολλὰ χρέωνται Αἰγύπτιοι. 7 ἐνθεῦτεν δὲ παραδεξάμενοί μιν οἱ προσήκοντες ποιεῦνται ξύλινον τύπον ἀνθρωποειδέα, ποιησάμενοι δὲ ἐσεργνῦσι τὸν νεκρόν, καὶ κατακληίσαντες οὕτω θησαυρίζουσι ἐν οἰκήματι θηκαίῳ, ἱστάντες ὀρθὸν πρὸς τοῖχον.
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1) C’è gente che attende a questo lavoro e professa quest’arte. 2) Viene portato un cadavere, e costoro presentano modelli di mummie in legno, dipinte al naturale. E dicono che l’imbalsamazione più accurata sia quella di colui di cui uno scrupolo religioso mi vieta di fare il nome in tale circostanza. Poi mostrano il secondo tipo, inferiore a questo e meno costoso, e il terzo che è il più a buon mercato. Danno questa spiegazione, e chiedono ai clienti secondo quale tipo vogliono imbalsamato il loro morto. 3) I clienti si mettono daccordo per un prezzo e si ritirano. Nell’officina restano gli artigiani e se si tratta del tipo di imbalsamazione più accurata vi attendono come segue. Estraggono anzitutto con un ferro ricurvo il cervello dalle narici, in parte così, in parte introducendovi dei farmaci. 4) Poi con una pietra etiopica tagliente, praticano un’incisione all’inguine; tirano fuori senz’altro tutti gl’intestini; trattili fuori, li nettano per bene con vino di palma, e li tornano a pulire con polvere di aromi. 5) Quindi riempiono il ventre di pura mirra tritata, di cannella e di altri aromi, tranne l’incenso, e richiudono cucendo. E dopo salano il corpo immergendolo nel salnitro per settanta giorni: non devono lasciarlo nel sale per un periodo più lungo. 6) Trascorsi settanta giorni lavano il morto e spalmandolo di gomma, che gli egiziani usano in genere invece della colla, avvolgono il corpo con fasce tagliate in tela di bisso. 7) Quindi i parenti ritirano la mummia, fanno fare una scultura di legno in forma umana, e v’includono il morto. Ve lo rinchiudono, e lo tengono gelosamente in una camera funeraria ponendolo ritto contro la parete.
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