Storie / Libro II, 24

1 εἰ δὲ δεῖ μεμψάμενον γνώμας τὰς προκειμένας αὐτὸν περὶ τῶν ἀφανέων γνώμην ἀποδέξασθαι, φράσω δι᾽ ὅ τι μοι δοκέει πληθύνεσθαι ὁ Νεῖλος τοῦ θέρεος· τὴν χειμερινὴν ὥρην ἀπελαυνόμενος ὁ ἥλιος ἐκ τῆς ἀρχαίης διεξόδου ὑπὸ τῶν χειμώνων ἔρχεται τῆς Λιβύης τὰ ἄνω. 2 ὡς μέν νυν ἐν ἐλαχίστῳ δηλῶσαι, πᾶν εἴρηται· τῆς γὰρ ἂν ἀγχοτάτω τε ᾖ χώρης οὗτος ὁ θεὸς καὶ κατὰ ἥντινα, ταύτην οἰκὸς διψῆν τε ὑδάτων μάλιστα καὶ τὰ ἐγχώρια ῥεύματα μαραίνεσθαι τῶν ποταμῶν.

1 commento:

  1. 1 Che se, dopo la critica delle spiegazioni messe innanzi da altri, devo esprimere la mia opinione su questa astrusa questione, dirò da che cosa secondo me dipende il fatto che la piena del Nilo abbia luogo in estate. Durante la stagione invernale le tempeste scacciano il sole dal suo corso abituale, ed esso percorre l’interno della Libia. 2 E se mi si chiede la spiegazione più concisa non ho nient’altro da aggiungere. E’ infatti naturale che la contrada a cui questo Dio è più vicino e che egli attraversa sia più sitibonda, e che le correnti dei suoi fiumi si inaridiscono.

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