Storie / Libro II, 138

1 τὸ δ᾽ ἱρὸν αὐτῆς ὧδε ἔχει. πλὴν τῆς ἐσόδου τὸ ἄλλο νῆσος ἐστί· ἐκ γὰρ τοῦ Νείλου διώρυχες ἐσέχουσι οὐ συμμίσγουσαι ἀλλήλῃσι, ἀλλ᾽ ἄχρι τῆς ἐσόδου τοῦ ἱροῦ ἑκατέρη ἐσέχει, ἣ μὲν τῇ περιῤῥέουσα ἣ δὲ τῇ, εὖρος ἐοῦσα ἑκατέρη ἑκατὸν ποδῶν, δένδρεσι κατάσκιος. 2 τὰ δὲ προπύλαια ὕψος μὲν δέκα ὀργυιέων ἐστί, τύποισι δὲ ἑξαπήχεσι ἐσκευάδαται ἀξίοισι λόγου. ἐὸν δ᾽ ἐν μέσῃ τῇ πόλι τὸ ἱρὸν κατορᾶται πάντοθεν περιιόντι· ἅτε γὰρ τῆς πόλιος μὲν ἐκκεχωσμένης ὑψοῦ, τοῦ δ᾽ ἱροῦ οὐ κεκινημένου ὡς ἀρχῆθεν ἐποιήθη, ἔσοπτον ἐστί. 3 περιθέει δὲ αὐτὸ αἱμασιὴ ἐγγεγλυμμένη τύποισι, ἔστι δὲ ἔσωθεν ἄλσος δενδρέων μεγίστων πεφυτευμένον περὶ νηὸν μέγαν, ἐν τῷ δὴ τὤγαλμα ἔνι· εὖρος δὲ καὶ μῆκος τοῦ ἱροῦ πάντῃ σταδίου ἐστί. 4 κατὰ μὲν δὴ τὴν ἔσοδον ἐστρωμένη ἐστὶ ὁδὸς λίθου ἐπὶ σταδίους τρεῖς μάλιστά κῃ, διὰ τῆς ἀγορῆς φέρουσα ἐς τὸ πρὸς ἠῶ, εὖρος δὲ ὡς τεσσέρων πλέθρων· τῇ δὲ καὶ τῇ τῆς ὁδοῦ δένδρεα οὐρανομήκεα πέφυκε· φέρει δὲ ἐς Ἑρμέω ἱρόν. τὸ μὲν δὴ ἱρὸν τοῦτο οὕτω ἔχει.

1 commento:

  1. 1) Il suo santuario si presenta così: all'infuori della strada di accesso tutto il resto è un'isola: in effetti dal Nilo due canali si spingono paralleli fino all'ingresso del tempio dove divergono per scorrere intorno al santuario uno da una parte, uno dall'altra; ciascuno dei canali è largo 100 piedi ed è ombreggiato da file di alberi. 2) I propilei raggiungono le dieci orgie in altezza e sono ornati di figure scolpite alte sei piedi, degne di essere ricordate. Il tempio, trovandosi nel centro della città, è visibile in basso da qualunque punto circostante, perché mentre la città è stata rialzata con terrapieni, il tempio invece non è mai stato toccato da quando fu costruito; e quindi risulta in bella vista. 3) Lo circonda un muro di cinta ornato di bassorilievi al cui interno si trova un boschetto di altissimi alberi intorno alla grande cella dove è racchiusa la statua della dea; in lunghezza e in larghezza il santuario misura uno stadio. 4) Davanti all'ingresso c'è una strada lastricata di pietra, lunga circa tre stadi e larga circa quattro pletri: attraversa la piazza della città e procede verso oriente. Su entrambi i lati della strada, che porta al tempio di Ermes, crescono alberi che si levano fino al cielo. Così è il tempio di Bubasti.

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