Storie / Libro II, 101
1 τῶν δὲ ἄλλων βασιλέων οὐ γὰρ ἔλεγον οὐδεμίαν ἔργων ἀπόδεξιν καὶ οὐδὲν εἶναι λαμπρότητος, πλὴν ἑνὸς τοῦ ἐσχάτου αὐτῶν Μοίριος· 2 τοῦτον δὲ ἀποδέξασθαι μνημόσυνα τοῦ Ἡφαίστου τὰ πρὸς βορέην ἄνεμον τετραμμένα προπύλαια, λίμνην τε ὀρύξαι, τῆς ἡ περίοδος ὅσων ἐστὶ σταδίων ὕστερον δηλώσω, πυραμίδας τε ἐν αὐτῇ οἰκοδομῆσαι, τῶν τοῦ μεγάθεος πέρι ὁμοῦ αὐτῇ τῇ λίμνῃ ἐπιμνήσομαι· τοῦτον μὲν τοσαῦτα ἀποδέξασθαι, τῶν δὲ ἄλλων οὐδένα οὐδέν.
1) Gli altri re di cui non raccontavano alcuna gesta, dicevano che non si erano affatto distinti, tranne unicamente l’ultimo, Meri 2) Il quale avrebbe, per suo ricordo, edificato i propilei di Efesto volti a settentrione, avrebbe scavato un lago di cui più in là indicherò in stadi il perimetro, e vi avrebbe costruito delle piramidi, delle cui dimensioni farò cenno assieme con quelle del lago. Sarebbero queste le sue opere. Di nessun altro dicono che abbia compiuto alcunchè.
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