De bello Gallico / Libro II, 22

Instructo exercitu magis ut loci natura [delectusque collis] et necessitas temporis quam ut rei militaris ratio atque ordo postulabat, cum diversae legiones aliae alia in parte hostibus resisterent saepibusque densissimis, ut ante demonstravimus, interiectis prospectus impediretur, neque certa subsidia conlocari neque quid in quaque parte opus esset provideri neque ab uno omnia imperia administrari poterant. Itaque in tanta rerum iniquitate fortunae quoque eventus varii sequebantur.

1 commento:

  1. L'esercito fu schierato tenendo presente non tanto i dettamidella tecnica militare, quanto la conformazione naturale del luogo, il pendiodel colle e le circostanze. Le legioni, operando separate, resistevano ai nemici inzone diverse. Siepi fittissime, come si è detto in precedenza, erano frapposte e impedivano la vista. Non era possibile predisporre adeguaticontingenti di riserva e provvedere alle necessità di ciascun settore, era esclusa l'unità di comando. Perciò, in tanta disparità disituazioni, era inevitabile che la fortuna giocasse ruoli diversi sul campo di battaglia.

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