Storie Libro I, 29
1 ἀπικνέονται ἐς Σάρδις ἀκμαζούσας πλούτῳ ἄλλοι τε οἱ πάντες ἐκ τῆς Ἑλλάδος σοφισταί, οἳ τοῦτον τὸν χρόνον ἐτύγχανον ἐόντες, ὡς ἕκαστος αὐτῶν ἀπικνέοιτο, καὶ δὴ καὶ Σόλων ἀνὴρ Ἀθηναῖος, ὃς Ἀθηναίοισι νόμους κελεύσασι ποιήσας ἀπεδήμησε ἔτεα δέκα κατά θεωρίης πρόφασιν ἐκπλώσας,ἵνα δὴ μή τινα τῶν νόμων ἀναγκασθῇ, λῦσαι τῶν ἔθετο. 2 αὐτοὶ γὰρ οὐκ οἷοί τε ἦσαν αὐτὸ ποιῆσαι Ἀθηναῖοι· ὁρκίοισι γὰρ μεγάλοισι κατείχοντο δέκα ἔτεα χρήσεσθαι νόμοισι τοὺς ἄν σφι Σόλων θῆται.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Creso li sottomise e ne annesse i territori al regno dei Lidi; così in una Sardi all'apice dello splendore giunsero in seguito tutti i sapienti di Grecia dell'epoca, uno dopo l'altro, e tra gli altri Solone di Atene. Solone formulò le leggi per i propri concittadini, su loro richiesta, e poi soggiornò fuori della patria per dieci anni, partito col pretesto di un viaggio conoscitivo, ma in realtà per non essere costretto ad abrogare alcuna delle leggi che aveva promulgato; perché gli Ateniesi, da soli, non erano in condizione di farlo: solenni giuramenti li vincolavano per dieci anni a valersi delle norme stabilite da Solone.
RispondiElimina