Storie Libro I, 195

1 τὰ μὲν δὴ πλοῖα αὐτοῖσι ἐστὶ τοιαῦτα· ἐσθῆτι δὲ τοιῇδε χρέωνται, κιθῶνι ποδηνεκέι λινέῳ, καὶ ἐπὶ τοῦτον ἄλλον εἰρίνεον κιθῶνα ἐπενδύνει καὶ χλανίδιον λευκὸν περιβαλλόμενος, ὑποδήματα ἔχων ἐπιχώρια, παραπλήσια τῇσι Βοιωτίῃσι ἐμβάσι. κομῶντες δὲ τὰς κεφαλὰς μίτρῃσι ἀναδέονται, μεμυρισμένοι πᾶν τὸ σῶμα.2 σφρηγῖδα δὲ ἕκαστος ἔχει καὶ σκῆπτρον χειροποίητον· ἐπ᾽ ἑκάστῳ δὲ σκήπτρῳ ἔπεστι πεποιημένον ἢ μῆλον ἢ ῥόδον ἢ κρίνον ἢ αἰετὸς ἢ ἄλλο τι· ἄνευ γὰρ ἐπισήμου οὔ σφι νόμος ἐστὶ ἔχειν σκῆπτρον.

1 commento:

  1. Come indumenti adoperano una tunica di lino lunga fino ai piedi sulla quale indossano un'altra tunica di lana e una mantellina bianca, gettata intorno alle spalle. Ai piedi portano calzature locali simili ai sandali che si usano in Beozia. Portano capelli lunghi e se li legano con nastri; si profumano tutto il corpo. Ciascuno di loro ha un anello con sigillo e un bastone lavorato a mano; il pomo di ciascun bastone è scolpito in forma di mela, di rosa, di giglio, di aquila o d'altro; non è loro abitudine portare un bastone senza un contrassegno. Questo per quanto riguarda l'abbigliamento.

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