Pro Archia poeta 32
Quae de causa pro mea consuetudine breviter simpliciterque dixi, iudices, ea confido probata esse omnibus. Quae autem remota a mea iudicialique consuetudine et de hominis ingenio et communiter de ipsius studio locutus sum, es, iudices, a vobis spero esse in bonam partem accepta; ab eo, qui iudicium exercet, certo scio.
Tutto quello che nel merito della causa ho argomentato, come mia consuetudine, in modo chiaro e conciso, spero abbia trovato l'approvazione di tutti, o giudici; quanto poi ho esposto fuori dalla consuetudine forense e giudiziaria, intorno all'ingegno di quest'uomo e alla sua arte in generale, spero sia stato accolto con buon animo da voi: della benevolenza di chi ha diretto il dibattito, non ho dubbi.
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