L'uccellatore e la pernice


Ἀλεκτρυόνας τις ἐπὶ τῆς οἰκίας ἔχων, ὡς περιέτυχε πέρδικι τιθασῷ πωλουμένῳ, τοῦτον ἀγοράσας ἐκόμισεν οἴκαδε ὡς συντραφησόμενον. Τῶν δὲ τυπτόντων αὐτὸν καὶ ἐκδιωκόντων, ὁ πέρδιξ ἐβαρυθύμει, νομίζων διὰ τοῦτο αὐτὸν καταφρονεῖσθαι ὅτι ἀλλόφυλός ἐστι. Μικρὸν δὲ διαλιπών, ὡς ἐθεάσατο τοὺς ἀλεκτρυόνας πρὸς ἑαυτοὺς μαχομένους καὶ οὐ πρότερον ἀποστάντας πρὶν ἢ ἀλλήλους αἱμάξαι, ἔφη πρὸς ἑαυτόν: "Ἀλλ' ἔγωγε οὐκέτι ἄχθομαι ὑπ' αὐτῶν τυπτόμενος: ὁρῶ γὰρ αὐτοὺς οὐδὲ αὑτῶν ἀπεχομένους."
Ὁ λόγος δηλοῖ ὅτι ρᾴδιον φέρουσι τὰς τῶν πέλας ὕβρεις οἱ φρόνιμοι, ὅταν ἴδωσιν αὐτοὺς μηδὲ τῶν οἰκείων ἀπεχομένους.

1 commento:

  1. Un uccellatore, essendo giunto da lui un ospite a sera tarda e non avendo nulla da imbandirgli, si volse alla sua pernice addomesticata e stava per ucciderla, quando questa cominciò ad accusano d’ingratitudine, perché intendeva ammazzarla, dopo esser stato tanto aiutato da lei che attirava gli uccelli della sua razza e glieli consegnava. “Ma questa “, disse lui, “sarà una ragione di più per sacrificarti, se non risparmi nemmeno i tuoi fratelli!”
    La favola mostra che chi tradisce i suoi familiari, non acquista solo l’odio delle vittime, ma anche quello di chi si giova del suo tradimento.

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