Ὥδευέ ποτε λέων σὺν ἀνθρώπῳ. Ἕκαστος δὲ αὐτῶν τοῖς λόγοις ἐκαυχῶντο. Καὶ δὴ ἐν τῇ ὁδῷ ἦν ἀνδρὸς στήλη πετρίνη λέοντα πνίγοντος. Ὁ δὲ ἀνὴρ ὑποδείξας τῷ λέοντι ἔφη· " Ὁρᾷς σὺ πῶς ἐσμεν ὑμῶν κρείττονες." Κακεῖνος εἶπεν ὑπομειδιάσας· "Εἰ λέοντες ᾔδεισαν γλύφειν, πολλοὺς ἂν ἄνδρας εἶδες ὑποκάτω λέοντος."
Ὅτι πολλοὶ καυχῶνται διὰ λόγων ἀνδρεῖοι εἶναι καὶ θρασεῖς οὓς ἡ πεῖρα γυμνασθέντας ἐξελέγχει.
Una volta un leone fece la strada insieme ad un uomo. E si vantavano l'un l'altro a parole. Lungo il cammino poi trovarono una stele di pietra raffigurante un uomo che strozzava un leone. E l'uomo, avendo(gliela) indicata, diceva queste parole: "Guarda come siamo più forti di tutti voi e robusti al di sopra di ogni animale!" Ma il leone, presa la parola, così diceva: "E' in vostro potere fare e realizzare queste cose: se infatti i leoni sapessero scolpire, vedresti molti (uomini) sotto i leoni." La favola insegna che molti, vantandosi, cercano a parole di spacciarsi per autori (di grandi imprese), pur non essendo tali.
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