Ἀνὴρ πένης νοσῶν καὶ κακῶς διακείμενος, ἐπειδὴ ἀπὸ τῶν ἰατρῶν ἀπηλπίσθη, τοῖς θεοῖς ηὔχετο ἑκατόμβην ποιήσειν ἐπαγγελλόμενος καὶ ἀναθήματα καθιερώσειν, ἐὰν ἐξαναστῄ. Τῆς δὲ γυναικὸς (ἐτύγχανε γὰρ αὐτῷ παρεστῶσα) πυνθανομένης· "Καὶ πόθεν αὐτὰ ἀποδώσεις;" ἔφη· "Νομίζεις γάρ με ἐξαναστήσεσθαι, ἵνα καὶ ταῦτά με οἱ θεοὶ ἀπαιτήσωσιν;"
Ὁ λόγος δηλοῖ ὅτι ταῦτα ῥᾴδιον ἄνθρωποι κατεπαγγέλλονται ἃ τελέσειν ἔργῳ οὐ προσδοκῶσιν.
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RispondiEliminaUn uomo povero malato e mal disposto, dopo che fu dichiarato senza speranza dai medici, pregava gli dèi promettendo di fare un ecatombe e di consacrare offerte votive, se si fosse rialzato. Chiedendogli la moglie (infatti si trovava ad essergli vicino): "E come restituirai queste cose?" disse, "Pensi infatti che mi alzerò, perché anche queste cose gli dèi domandassero?"
RispondiEliminaLa favola mostra che facilmente gli uomini promettono queste cose che non pensano di compiere in atto.