Il gatto e i topi


Ἔν τινι οἰκίᾳ πολλοὶ μύες ἦσαν. Αἴλουρος δὲ τοῦτο γνοὺς ἦκεν ἐνταῦθα καὶ συλλαμβάνων ἕνα ἕκαστον κατήσθιεν. Οἱ δὲ μύες συνεχῶς ἀναλισκόμενοι κατὰ τῶν ὀπῶν ἔδυνον, καὶ ὁ αἴλουρος μηκέτι αὐτῶν ἐφικνεῖσθαι δυνάμενος, δεῖν ἔγνω δι' ἐπινοίας αὐτοὺς ἐκκαλεῖσθαι. Διόπερ ἀναβὰς ἐπί τινα πάσσαλον καὶ ἑαυτὸν ἐνθένδε ἀποκρεμάσας προσεποιεῖτο τὸν νεκρόν. Τῶν δὲ μυῶν τις παρακύψας, ὡς ἐθεάσατο αὐτὸν, εἶπεν· "Ἀλλ', ὦ οὗτος, σοί γε, κἂν θύλαξ γένῃ, οὐ προσελεύσομαι."
Ὁ λόγος δηλοῖ ὅτι οἱ φρόνιμοι τῶν ἀνθρώπων, ὅταν τῆς ἐνίων μοχθηρίας πειραθῶσιν, οὐκέτι αὐτῶν ταῖς ὑποκρίσεσιν [ οὗτοι ] ἐξαπατῶνται.

1 commento:

  1. C'era una casa piena di topi. Lo venne a sapere un gatto, che andò a stabilirvisi e, prendendoli uno alla volta se li mangiava. I topi, oggetto di quella sistematica distruzione, si rimpiattavano nelle loro tane, finché il gatto, non arrivando più a prenderli, capì che bisognava farli uscire fuori con qualche tranello. Perciò salì sopra un piolo e lasciandosi penzolare giù fingeva di essere morto. Ma quando un topo facendo capolino lo scorse, esclamò : - Caro mio, puoi diventare anche un sacco, ma noi vicino a te non ci verremo!
    Questa favola mostra come gli uomini prudenti, una volta fatta esperienza della malvagità di qualcuno, non si lasciano più ingannare dalle sue finzioni.

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