Cato Maior de Senectute 6

Laelius. Atqui, Cato, gratissimum nobis, ut etiam pro Scipione pollicear, feceris, si, quoniam speramus, volumus quidem certe senes fieri, multo ante a te didicerimus, quibus facillime rationibus ingravescentem aetatem ferre possimus. Cato. Faciam vero, Laeli, praesertim si utrique vestrum, ut dicis, gratum futurum est. Laelius. Volumus sane, nisi molestum est, Cato, tamquam longam aliquam viam confeceris, quam nobis quoque ingrediundum sit, istuc, quo pervenisti videre quale sit.

3 commenti:

  1. M. Battaglia06 dicembre, 2010

    LELIO.
    Or dunque, o Catone, ne farai cosa oltremodo gradita, e te ne sono mallevadore anche per Scipione, se a noi, preparati alla vecchiezza e nella fiducia di arrivarvi, tu additerai ben tosto il modo di sopportare quella pesante età.

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  2. M. Battaglia06 dicembre, 2010

    CATONE.
    Di buon grado il farò, Lelio, qualora siccome lo dici, possa ciò essere ad entrambi.
    LELIO.
    Ci proponiamo seriamente, o Catone, di conoscere da te quel sì lungo cammino che tu già calcasti, sul quale noi pure dobbiamo passare.

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  3. LELIO. Ebbene, Catone, sarà per noi un grandissimo piacere - e lo dico
    anche a nome di Scipione - se impareremo da te, molto tempo prima, come
    poter affrontare nel migliore dei modi il peso crescente degli anni,
    poiché speriamo, o almeno ci auguriamo, di diventare vecchi.
    CATONE. Va bene, lo farò, Lelio, soprattutto se, come dici, sarà un
    piacere per tutt'e due.
    LELIO. Vorremmo davvero vedere, se non ti rincresce, Catone, come sia
    questo luogo cui sei giunto, dopo aver percorso, per così dire, una lunga
    strada, la stessa che si dovrà intraprendere anche noi.

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